martedì 14 ottobre 2025

Anna Callipo


 Prefazione

 Ci sono vie che evitiamo di percorrere, strade che i nostri sensi velati da brutture respirano lentamente di mancata  bellezza. Ciechi e indifferenti finiamo fra cenni approssimati perdendoci nei passi. Impetuosi rubiamo tempo alle emozioni, scontante confessioni e imprudenti respiri senza volontà. Poi però c’è la poesia e l’arte, c’è quella danza di battiti forti e senza respiro che a stento riesci a prenderne il ritmo! E da qui che ci affacciamo a guardare la follia di un’alba e di un tramonto, di un mare impetuoso che sradica, strappa l’abbandono del nostro luogo sicuro dove passi giacciono beati! Poi però ti imbatti in una poetessa conosciuta per caso… e hai la conferma che la primavera esiste ancora fra vaniglia e bergamotto, con le sue distese di papaveri. Questo è successo incontrare la poetessa Anna Callipo, addentrarsi negli incontri dei versi, ascoltando i cori delle rane, sì è così la scrittura di Anna, all’unisono con la sua anima e la sua realtà. Sa ‘respirare’ le distanze tra le parole, sa ‘scrivere’ versi a voce bassa per accompagnare l’emozioni in approdi dove trovare il giorno e la notte, il silenzio e il tempo. Sa avvolgere il tacere del mare, quotidiano compagno e ispirazione tattile di segni di poesia. Anna non rimane cieca davanti il ‘parlato’ ma ne muta il percorso rendendolo fecondo. Sussurra e urla le sue ferite, non nasconde anzi la scrittura ne fa impronta visiva e decisa del suo cammino… e così nasce a piedi nudi, poesia che dice, poesia che respira, poesia che tocca, poesia che assapora, poesia… profumo eterno.

 

 

 


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Teresa Marino